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Composizione
della Pappa
Reale
I principali costituenti della pappa reale sono l’acqua, le
proteine, gli zuccheri, i lipidi e i sali minerali.
Anche se questi compaiono con variazioni significative di
concentrazione, la composizione della pappa reale rimane
relativamente costante, a prescindere dalla colonia o dalla razza
delle api.
L’acqua rappresenta approssimativamente i 2/3 del peso della pappa
reale fresca, ma per quanto riguarda il peso secco le proteine e gli
zuccheri sono di gran lunga le frazioni rappresentate in maggior
quantità. Tra le sostanze a base di azoto le proteine rappresentano
in media circa il 73,9%, e tra le sei proteine principali, quattro
sono glicoproteine. Gli amminoacidi liberi arrivano a concentrazioni
del 2,3%, ed i peptidi rappresentano lo 0,6% delle sostanze a base
di azoto. Sono presenti tutti gli amminoacidi essenziali, in totale
29 amminoacidi, ed i loro derivati (finora identificati), i più
importanti dei quali sono l’acido aspartico e l’acido glutammico.
Gli amminoacidi liberi rappresentati in quantità maggiore sono
prolina e lisina. Sono presenti anche numerosi enzimi, tra i quali
si possono elencare una glucosio-ossidasi, una fosfatasi ed una
colinesterasi. È stato al contempo identificato anche un peptide del
tipo dell’insulina.
Zuccheri totali: soprattutto glucosio e fruttosio (38-43% del
prodotto secco liofilizzato) in
proporzioni costanti, simili a quelle riscontrate nel miele. Il
fruttosio è predominante. In più casi i due monosaccaridi
rappresentano insieme fino al 90% degli zuccheri totali. Gli altri
zuccheri, presenti in quantità minori, sono: maltosio, trealosio,
melibiosio, erlosio e ribosio.
La frazione lipidica consta, in proporzioni dell’80-90% (del peso
secco), di acidi grassi con strutture inusuali. La maggior parte di
quelli rappresentati sono a catena corta, formata da 8-10 atomi di
carbonio, e si tratta di acidi grassi idrossilati, o acidi
dicarbossilici, in contrapposizione ad acidi grassi con catene
composte da 14-20 atomi di carbonio, presenti abitualmente in
prodotti di origine animale e vegetale. Questi acidi grassi sono
responsabili della maggior parte delle azioni biologiche della pappa
reale, essendo dotati di gruppi funzionali ad ambedue le estremità
della catena. Ciò li rende più facilmente solubili in acqua rispetto
agli acidi grassi abituali. Allo stesso tempo hanno un forte
carattere acido e agiscono come ottimi detergenti e agenti
antimicrobici. Sembra che quest’ultima proprietà sia anche la
principale funzione dei lipidi della pappa reale.
L’acido principale è l’acido 10-idrossi-2-decenoico, seguito dal suo
equivalente saturo, l’acido 10-idrossidecanoico. La frazione
lipidica contiene anche una serie di lipidi neutri, steroli (incluso
il colesterolo) ed una parte non saponificabile di idrocarburi
simili a quelli presenti negli estratti di cera d’api.
Il contenuto totale in ceneri della pappa reale rappresenta circa
l’1% del prodotto fresco e il 2 o 3% del peso secco. I principali
elementi minerali sono, in ordine decrescente di concentrazione:
potassio, calcio, sodio, zinco, ferro, rame e manganese, con una
forte prevalenza del potassio. Le api
producono inoltre l’acetilcolina digerendo e usando i microorganismi
presenti nel nettare, melata e polline, ricavando cefalina e colina.
Producono poi un enzima, l’acetil-coenzima A, con il quale
trasformano
la colina, in modo da produrre acetilcolina, che immettono nella Pappa
Reale.
Il contenuto vitaminico è stato il soggetto di numerosi studi dal
momento in cui è uscito il primo lavoro che ha dimostrato che la
pappa reale è estremamente ricca di vitamine. Le vitamine
idrosolubili sono quelle rappresentate in maggior quantità, insieme
alle vitamine del gruppo B e, siccome vi si trova in tracce anche la
vitamina C, si può parlare di un vero e proprio “cocktail”…
Per quanto riguarda le vitamine liposolubili, si è inizialmente
creduto, data la straordinaria fertilità della regina, che la pappa
reale contenesse anche la vitamina E. I test hanno dimostrato che
invece non è presente. Mancano allo stesso modo, anche le vitamine
A, D e K.
Contenuto in vitamine della pappa reale, in μg per grammo di peso
fresco (Vecchi e collaboratori, 1988)
Vitamina |
Vitamina B1 o Tiamina |
Vitamina B2 o Riboflavina |
Vitamina B3 o Niacina |
Vitamina B5 o Acido Pantotenico |
Vitamina B6 o Piridoxina |
Vitamina B7 o Inositolo e Colina |
|
Acido Folico |
Biotina
|
valore massimo
riscontrato |
6,70 |
25 |
88 |
265 |
48 |
350 |
|
0,530 |
19,8 |
La composizione
della pappa reale comprende anche sostanze in concentrazioni ridotte
che appartengono a diverse classi chimiche. Tra queste si possono
enumerare due sostanze eterocicliche, biopterina e neopterina, in
concentrazioni di 25 e 6 mg/g del peso fresco rispettivamente.
Fattori antitossici, antibiotici (roialisina), fattori di crescita (biopterina),
fattori citostatici ed antitumorali. Neopterina. Fattori di crescita
non ancora identificati (2,8% del prodotto fresco). Minerali ed
oligoelementi (Ca, Cu, Fe, P, K, Si, S, Zn, Ni, Na, Mg, Co, Cr, Mn,
Cl, Hg.
Le proprietà biologiche della Pappa reale si basano su specifiche
azioni biocatalizzatrici ed enzimatiche favorenti l’attivazione
metabolica cellulare. Sostengono quindi le funzioni fisiologiche e
la resistenza fisica risultando particolarmente utili nel bambino e
nell’anziano. Alcuni ricercatori suggeriscono di utilizzare la glicoproteina monomerica
proteina-1 (RJP-1) con massa molecolare di 57 (57-KDa) come indice
marcatore della freschezza della Pappa reale. Altri indicano nella Furosina il marker idoneo per
accertare la qualità e la freschezza.
Rivestono importanza fisiologica anche l’acetilcolina con ruolo di
neurotrasmettitore (1 mg/g in peso secco) e l’acido gluconico (0,6%
del peso fresco).
Nella maggior parte degli articoli scientifici e in quelli di
divulgazione si parla di una frazione della pappa reale definita
come “ancora sconosciuta”. Ciò non evidenzia solo il fatto che
l’analisi della pappa reale non è ancora un’opera conclusa, ma
indica chiaramente anche la mancanza di comprensione delle attività
biologiche di cui è responsabile. Anche se sono stati fatti grossi
sforzi, la maggior parte di queste azioni non è stata ancora
compresa in modo definitivo, e neppure ricondotta a qualcuno dei
suoi componenti.
La pappa
reale è il prodotto più ricco di Vitamina B5 (acido pantotenico)
che si conosca in natura
L’acido pantotenico, una parte del complesso B, è idrosolubile ed è
presente in tutte le cellule viventi, lieviti, muffe, batteri e
nelle cellule individuali di tutte le piante e animali. L’acido
pantotenico viene sintetizzato nell’organismo dalla flora batterica
dell’intestino. Le carni degli organi, il lievito di birra, il
tuorlo d’uovo e i cereali integrali ne sono le fonti più ricche
(vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).
Recentemente è stato effettuato uno studio sul ruolo di un
metabolita dell’acido pantotenico chiamato pantetina,
nell’abbassamento del colesterolo e nella cura delle malattie
cardiovascolari. L’acido pantotenico può anche disintossicare
dall’alcool e agire come immuno-stimolante. C’è una stretta
correlazione tra l’acido pantotenico presente nei tessuti e il
funzionamento della corteccia surrenale. L’acido pantotenico stimola
le ghiandole surrenali e aumenta la produzione di cortisone e degli
altri ormoni che sono importanti per la salute della pelle e dei
nervi.
L’acido pantotenico svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo
cellulare. Come coenzima, come le prime tre vitamine del complesso
B, partecipa alla produzione di energia da carboidrati, grassi,
proteine. E’ un costituente essenziale del coenzima A, che forma
l’acetato attivo e, come tale, agisce come agente attivante nel
metabolismo. L’acido pantotenico è essenziale per la sintesi del
colesterolo, degli steroidi (componenti organici liposolubili) e
degli acidi grassi, e favorisce l’utilizzazione delle altre
vitamine, soprattutto la riboflavina. E’ importante per mantenere il
tratto digerente in buona salute. L’acido pantotenico può migliorare
la capacità dell’organismo di sopportare condizioni stressanti.
L’acido pantotenico si trova nel sangue (particolarmente nel plasma)
e viene eliminato giornalmente con le urine. Si ritiene che l’acido
folico ne favorisca l’assorbimento. La combinazione della vitamina
con la pappa reale, si è dimostrata più efficace dell’acido
pantotenico da solo.
Approssimativamente il 33% dell’acido pantotenico contenuto nelle
carni si perde durante la cottura e circa il 50% viene perso nella
macinatura della farina. Sebbene sia stabile in condizioni di caldo
umido, viene facilmente distrutto se riscaldato in acidi, come
l’aceto, e in alcali come il bicarbonato di sodio. Circa il 33%
della vitamina viene perso durante questo tipo di cottura. Anche il
caldo secco lo distrugge.
Il fabbisogno individuale di acido pantotenico varia in relazione ai
periodi di stress, all’assunzione giornaliera di cibo e ai livelli
di escrezione urinaria. La dieta americana media fornisce dai 6 ai
16 mg di acido pantotenico al giorno. La dose giornaliera
raccomandata per anziani, bambini e adulti, va dai 4 ai 7 mg; per i
bambini dai 4 ai 6 anni è di 3 o 4 mg, dai 7 ai 10 anni è di 4 o 5
mg, per i neonati sino ai 6 mesi, è di 2 mg, e da 6 mesi a 1 anno è
di 3 mg. Se presa a scopo preventivo, la dose massima può arrivare
sino a 100 mg al giorno. Lo “Heinz Handbook of Nutrition” consiglia
un’assunzione giornaliera variabile tra i 10 e i 15 milligrammi.
Una deficienza di acido pantotenico può causare ulcere duodenali.
Carenze possono manifestarsi quando l’organismo manca della flora
batterica intestinale necessaria per sintetizzare l’acido
pantotenico. La funzione della ghiandola surrenale viene diminuita,
e ciò può portare a depressione fisica e mentale, secrezione
insufficiente dell’acido cloridrico nello stomaco e a disturbi dei
nervi motori. Poiché il cervello contiene la più alta concentrazione
di acido pantotenico, sono risultato di carenza di acido pantotenico
sintomi mentali quali insonnia, affaticamento e depressione.
L’acido pantotenico stimola la peristalsi e contribuisce alla
prevenzione della degenerazione dei nervi per la carenza. La
degenerazione nervosa comprende la neurite periferica, disturbi
nervosi ed epilessia.
I livelli di acido pantotenico presenti nel sangue diminuiscono nel
caso di artrite reumatoide; più gravi sono i sintomi, più basso è il
livello dell’acido pantotenico. Iniezioni giornaliere di acido
pantotenico possono aumentarne il tasso presente nel sangue. Alcuni
studi mostrano che dosi quotidiane di pantetina tra i 600 e i 1200
mg per qualche settimana abbassano il colesterolo. L’acido
pantotenico è importante nella prevenzione dell’artrite. E’
probabilmente la migliore difesa contro lo stress e la stanchezza e
contribuisce anche alla formazione degli anticorpi per combattere le
infezioni.
L’acido pantotenico aumenta l’energia, migliora i risultati
atletici, accelera la cicatrizzazione delle ferite, previene la
caduta dei capelli e la comparsa dei capelli bianchi, ritarda
l’invecchiamento e aiuta a controllare lo stress, fattore importante
per i cardiopatici. Si ritiene che dosi massicce rallentino
l’invecchiamento prematuro e la formazione delle rughe e preso
insieme a tutte le altre vitamine del complesso B abbia un effetto
positivo sul sistema immunitario. L’acido pantotenico protegge anche
dal danno cellulare causato da una quantità eccessiva di radiazioni.
L’acido pantotenico aiuta a eliminare la stitichezza e i gas
intestinali post-operatori. La vitamina E, il complesso B, l’acido
pantotenico e un integratore vitaminico-minerale sono stati usati
nella cura di ulcere duodenali e peptiche insieme a sciroppo di
liquirizia. L’acido pantotenico insieme a colina e manganese ha dato
risultati positivi nella cura del glaucoma e della miastenia grave.
Si deve ricordare comunque che la combinazione della vitamina con la
pappa reale, si è dimostrata più efficace dell’acido pantotenico da
solo.
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