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La Propoli (o il Propoli), o
meglio Propolis
Il termine che indica questo prodotto delle api viene usato al
femminile (“la Propolis”) o al maschile (“il Propolis”). La voce al
maschile deriva dall’unione di due parole greche: “prò” che
significa “davanti” e “polis” che significa “città”. La dizione
femminile deriva da due parole latine “prò” con significato di “per”
e “polis” derivato a sua volta dal verbo “polire” con significato di
“verniciare, lucidare”. La prima interpretazione indica l’uso che ne
fanno le api per restringere l’apertura d’ingresso all’alveare; la
seconda ne suggerisce l’impiego per dare la cosiddetta
“sanificazione” delle varie parti dell’arnia, in particolare delle
pareti interne delle cellette di ovodeposizione. Entrambe le parole
traggono dunque origine dalle modalità con cui le api utilizzano la
resina ed è possibile usare indifferentemente l’una o l’altra
definizione. La Propolis è un prodotto che le api ottengono
elaborando con enzimi e secrezioni salivari le resine raccolte su
gemme e su cortecce di alcuni vegetali quali pioppi, querce, ontani,
betulle, abeti, pini, ippocastani, ecc.; esse vengono prodotte con
lo scopo di proteggere soprattutto gemme e germogli e hanno una
composizione che varia nelle diverse stagioni e da pianta a pianta.
La raccolta viene effettuata nelle ore più calde della giornata,
quando i materiali da asportare sono più malleabili, da un numero
ridotto di api bottinatrici che utilizzano gli organi di senso delle
antenne per localizzare le fonti più interessanti. La resina viene
asportata in piccoli fram-menti con le mandibole e, con l’ausilio
delle zampe del primo paio, viene accumulata nelle cestelle delle
zampe posteriori fino a formare una pallottolina che solitamente è
un po’ più piccola di quella di polline. L’operazione è ripetuta più
volte finché tutte e due le cestelle sono cariche; a questo punto
l’ape “raccoglitrice di Propolis” torna all’alveare.
La Propolis è conosciuta oggi come uno dei più sorprendenti prodotti
naturali, grazie agli studi ed alle ricerche effettuate, che
attribuiscono ad esso e a tutte le sue frazioni innumerevoli azioni
biologiche ed effetti terapeutici. Tra le azioni terapeutiche più
significative, possiamo elencare le seguenti: antimicrobica,
antibiotica, antifungica, antinfiammatoria, analgesica,
antiossidante e antitumorale. Attualmente, a livello mondiale, la
Propolis è utilizzato su ampia scala nella formula di diversi
medicinali (specialmente in Europa dell’Est), integratori o additivi
alimentari (per cibi e bevande), per migliorare le condizioni di
salute e per la prevenzione di alcune affezioni infiammatorie, delle
malattie cardiovascolari ed epatiche, del diabete e perfino di
alcuni tipi di cancro.
A penetrare un poco il segreto del Propolis ci aiuta, per
cominciare, la parola greca propolis, che significa letteralmente
"davanti alla città", e quindi, metaforicamente, le sentinelle che
allontanano dalla città i pericoli esterni. Il termine si riferisce
dunque appropriatamente all'uso che le api fanno di questa sostanza
per impedire il diffondersi di malattie all'interno dell'alveare.
Poiché le epidemie infettive possono avere conseguenze disastrose
sulla loro popolazione, le api, mediante la Propolis, provvedono da
sole a una opportuna disinfezione preventiva.
Con La Propolis le api rivestono le arnie o le cavità in cui hanno
costruito il loro alveare e ne sigillano le fessure, e inoltre
riducono il foro d'entrata dell'alveare proteggendolo dalle
intemperie. Con la stessa sostanza le operaie ricoprono tutti i
corpi estranei penetrati all'interno dell'alveare, quali ad esempio
le spoglie di una biscia o di un topo, troppo ingombranti per essere
trasportate fuori dell'alveare. Rivestendo i cadaveri dei
malcapitati invasori con Propolis e cera, fino a renderli simili a
mummie imbalsamate, le api evitano il propagarsi di infezioni
nell'arnia. Ma anche una griglia introdotta ad arte dall'apicoltore
verrà accuratamente rivestita di Propolis puro (privo cioè di resti
di api morte. pezzetti di legno, granelli di sabbia ed altri residui
organici e inorganici).
La Propolis è composta per il 50% di resina (flavonoidi e correlati
acidi fenolici), per il 30% di cera, il 10% di olio essenziale, il
5% di polline e il 5% di vari altri composti organici. I processi di
estrazione rimuovono i materiali inerti e conservano la frazione
polifenolica che esercita le note azioni medicinali.
La Propolis è dunque il più importante mezzo naturale per l'igiene
dell'alveare. La preziosa sostanza è ricavata soprattutto da pioppi,
ippocastani e conifere. Le ore preferite per la raccolta sono quelle
tra le 10 e le 15 dei giorni estivi più caldi, perché, essendo la
resina degli alberi una materia vischiosa, le api sfruttano
istintivamente le ore in cui la resina d'albero è più molle.
Ciò che la medicina naturale affermava già più di duemila anni or
sono, viene oggi confermato con ancora maggior convinzione. la
Propolis non provoca assuefazione. Nell'organismo non si formano
ceppi batterici resistenti. Non si danno effetti collaterali, ad
eccezione di possibili allergie, che tuttavia interessano solo l'1%
circa dei pazienti, sensibile soprattutto alle resine. In questi
casi basta sospendere subito la somministrazione per far sparire i
disturbi. Non si conoscono altri effetti secondari.
Si potrebbe obiettare che la Propolis, che pure è un potente
antibiotico, può essere sostituito con maggiore efficacia e
vantaggio da prodotti farmaceutici moderni. A tale obiezione va
risposto subito che la Propolis non può avere surrogati,
innanzitutto perché per sostituirlo occorrerebbe prima averne
conosciute a fondo la natura e le proprietà, cosa che le ditte
farmaceutiche di oggi non possono ancora affermare. Quanto poi a
sostituirlo "con maggior efficacia e vantaggio" è una pretesa
piuttosto arrischiata. Anche volendo astenersi dalle ormai risapute
argomentazioni contro l'abuso di antibiotici, dobbiamo riconoscere
che alla penicillina, alla streptomicina, al cloramfenicolo e a
tutti gli altri antibiotici (anch'essi sostanze naturali!) va
ascritto il merito di aver debellato numerose malattie. È stato il
loro indiscriminato impiego su larga scala a favorire un po'
dappertutto la proliferazione di ceppi batterici resistenti e funghi
virulenti che possono arrecare danni ancor peggiori di quelli dei
batteri debellati, i quali peraltro si sarebbero potuti sconfiggere
anche in altri modi. Ad esempio, col Propolis.
Negli ultimi anni è però sorta una specie di lega internazionale del
Propolis. Molti, interessati alla valorizzazione della farmacia
delle api si sono accordati per standardizzare e analizzare le
diverse materie prime e scoprirne nuove applicazioni. Centri
principali di queste iniziative sono la Romania, la ex Jugoslavia,
l'Unione Sovietica, la Polonia, la Cecoslovacchia, l'Austria, la
Danimarca, la Svezia e la Svizzera.
L'elenco delle sostanze riscontrate nel Propolis si allunga di
giorno in giorno: le ricerche sono infatti ancora in pieno corso.
Sono state accertate percentuali dal 10 al 70% di resine, dal 14 al
40% di cera, dal 2 al 10% di oli, dal 3 al 25% di componenti
insolubili; a ciò si aggiungano flavoni, betulene, vanillina e
isovanillina, acido cinnamico e alcol cinnamico, acido sorbico,
quercetina, acido caffeico, acido ferulico, amminoacidi (soprattutto
nel 5% di polline contenuto nel Propolis), vitamine E, H e P e varie
altre del complesso B, acidi grassi (soprattutto acido miristico),
oligoelementi come zinco, vanadio, ferro, rame, e infine zuccheri
(monosaccaridi e polisaccaridi), glucosidi, sali dell'acido tannico,
olii essenziali ed enzimi. Se già il polline è un mondo a sé, la
Propolis lo è in misura ancor maggiore. Con una certa forzatura si
potrebbe addirittura dire che nel Propolis non manca quasi nulla!
Ricerche sui costituenti del Propolis sono state intraprese
soprattutto nella Germania orientale. E. Schneidewind, J. Metzner e
i loro collaboratori dell'Università di Halle, che si sono occupati
tra l'altro della pinocembrina (5,7-diidrossiflavanone), hanno
scoperto che questa sostanza è molto efficace contro i funghi
parassiti. Anche gli esteri dell'acido caffeico presentano
caratteristiche simili. Nel Propolis sono state scoperte sostanze
prima ignote, come la pectolinarisenina
(quercetina-3,3-dimetiletere), mentre di altre, come la salansina,
la ramnocitrina, la sacuranetina, il p-benzilestere dell'acido
cumarinico e la pinobancsina-3-acetato), si è accertata recentemente
l’appartenenza allo spettro delle sostanze attive con azione
antibiotica. Tralasciando comunque i dettagli e considerando la
composizione del Propolis e la sua naturale armonia, si comprende
come rapporti di scambio delle piante vi abbiano una parte
essenziale. Si tratta, genericamente parlando, di sostanze vegetali
i cui effetti si completano e si potenziano a vicenda, come è emerso
anche dalle ricerche dei botanici tedeschi Hans Molisch e, dopo di
lui, Albert von Haller, che hanno studiato i "fitocidi", sostanze
prodotte e secrete dalle piante per mantenere attivi i rapporti di
reciproco scambio con l'ambiente (piante, animali, uomo). L'acido
ascorbico (vitamina C) è ad esempio un fitocida. Per la pianta, in
sostanza, "fitocida" è ciò che per l'uomo sarebbe una "Vitamina",
ossia una sostanza indispensabile alla vita. In questo senso la
Propolis può considerarsi un fitocida. Molti alberi secernono resina
per curare le proprie lesioni, l'ape raccoglie questa resina e vi
aggiunge i propri enzimi; all'uomo non resta che prendere, depurare
e utilizzare la Propolis, prodotto (vegetale o animale?) in cui si
cela un enorme potenziale armonizzante e terapeutico.
Campioni di Propolis provenienti da diverse origini geografiche sono
stati esaminati per la loro azione antibatterica (contro
Staphylococcus aureus ed Escherichia coli), antifungini (contro la
Candida albicans) e attività antivirale (contro il virus
dell'influenza aviaria) . Tutti i campioni sono stati attivi contro
ceppi sperimentali di funghi e batteri Gram-positivi , e la maggior
parte ha mostrato attività antivirale. Le attività di tutti i
campioni sono risultati simili, nonostante le differenze nella loro
composizione chimica. In campioni di propolis provenienti da zone
temperate, flavonoidi ed esteri di acidi fenolici sono conosciuti
per essere i responsabili per le suddette attività del propolis;
campioni provenienti da zone tropicali non contengono tali sostanze,
ma hanno mostrato attività analoghe. Ovviamente, nei diversi
campioni, le diverse combinazioni di sostanze sono essenziali per
l'attività biologica del Propolis. E' provato quindi che le
proprietà farmacologiche della Propolis siano dovute alla sinergia
tra tutte le sue componenti, conosciute ed ancora sconosciute, in
quanto equilibrate naturalmente e non per il singolo componente
isolato con proprietà antibiotiche, antifungine e antivirali.
Le infezioni delle alte vie respiratorie di origine batterica,
virale o mista sono tra le più frequenti patologie infettive in
tutto il mondo. I sintomi variano dal semplice raffreddore alla
sinusite, dalla faringotonsillite alla tracheite. Sebbene la maggior
parte di queste forme sia di natura virale è frequente il ricorso a
terapie antibiotiche per evitare le sovra-infezioni batteriche o le
complicanze post-infettive. Il largo impiego di antibiotici ha
contribuito però all'insorgenza di ceppi batterici resistenti agli
antibiotici. Per fronteggiare questo fenomeno si consiglia da una
parte un uso avveduto degli antibiotici stessi, e dall'altra la
rivalutazione di sostanze di origine naturale da tempo impiegate
nella medicina naturale. L'attività antimicrobica della Propolis è
stata evidenziata da diversi studi e la sua efficacia è dimostrata
dal suo impiego nella tradizione popolare di diverse nazioni. Negli
ultimi anni l'attenzione rivolta alla Propolis ha portato allo
sviluppo di formulazioni che hanno migliorato alcune caratteristiche
del prodotto. I dati attualmente disponibili ne giustificano
l'utilizzo nella terapia delle infezioni del cavo orale e delle alte
vie respiratorie.
L'assunzione del propolis contribuisce ad innalzare le difese del
sistema immunitario.
Particolare menzione merita il gruppo dei flavonoidi (tra cui:
acacetina, crisina, pectolinarigenina, tettocrisina betuletolo,
ermanina, galangina, isalpinina, isoramnetina, quercetina, ramnazina,
ramnetina, ramnocitrina, pinocembrina, pinostrobina) che sono
contenuti in grande quantità nel Propolis (fino al 20% del peso).
L’ape modifica la struttura dei flavonoidi, originariamente presenti
nelle piante, togliendo gli zuccheri contenuti nel composto organico
grazie agli enzimi prodotti dalle loro ghiandole salivari.
I flavonoidi hanno proprietà inibitrici degli enzimi che normalmente
rimuovono il rivestimento proteico dei virus. Allo stesso modo
riescono a bloccare il processo di reazione allergica impedendo la
fuoriuscita di sostanze (istamina e serotonina) dalle cellule,
fenomeno che accade in presenza di allergeni.
In breve i molti bioflavonoidi contenuti nel Propolis sono sostanze
che sopprimono la riproduzione dei virus ed alcuni studiosi hanno
dimostrato che la Propolis può prevenire influenze di origine virale
nel 93% dei casi.
la Propolis contro la tubercolosi
Già nel mondo antico, gli imbalsamatori egizi usavano la Propolis
per mummificare cadaveri, e i Greci lo applicavano sulle ferite; ciò
lascia intuire le sue caratteristiche antibatteriche, antivirali e
antimicotiche. Nell'era moderna si è fatto ricorso al Propolis per
curare con successo ustioni e ferite da arma da fuoco. Nella
medicina popolare grusinica (Georgia) la Propolis viene invece
utilizzato per disinfettare e accelerare la cicatrizzazione
dell'ombelico dei neonati, mentre per gli anziani, allo scopo di
combattere la parodontosi e la carie, si prepara una pasta per i
denti e le gengive contenente miele, olio di oliva e Propolis in
parti uguali. Nell'ultimo dopoguerra alcuni studiosi danesi hanno
accertato che la Propolis inibisce la proliferazione del bacillo
della tubercolosi. Ricerche successive hanno dimostrato l'efficacia
del Propolis contro 24 dei 39 ceppi batterici e contro tutti i 20
funghi esaminati! Ancor più interessante è la sua azione contro la
Salmonella typhi, un virus ultimamente piuttosto diffuso.
I ricercatori sloveni J. (Cizmarik e J.Trupl hanno sperimentato di
recente la Propolis su 18 varietà di funghi della pelle (oltre 40
ceppi) riscontrandone l'efficacia in concentrazioni che a seconda
del tipo di fungo andavano dallo 0,1 al 2%. In un'altra occasione i
due studiosi hanno riferito in merito alla "notevole efficacia del
Propolis contro i batteri gram-positivi e in particolare contro 35
ceppi di Stafilococcus aureus derivati da materiale clinico con
diverso grado di resistenza fino a multiresistenza". In
concentrazioni del 2% l'estratto di Propolis esercita una "sicura
azione battericida". Sui batteri gram-negativi la Propolis esercita
invece un'azione "sorprendentemente diversificata" .
Il polacco Stanislaw Scheller ha studiato i microrganismi Candida
albicans, Candida paracrzcsei e Candida pseudotropicale,
responsabili delle fastidiose vaginiti. Anche in questo caso, sotto
forma di supposta vaginale, la Propolis si è rivelato prezioso.
L'effetto terapeutico si manifesta nel giro di 14 giorni, senza
alcuna ricaduta.
L'importanza di queste scoperte può forse essere valutata appieno
solo dal dermatologo. Poiché le infezioni da germi piogenici
rappresentano un serio problema, al pari dei funghi della pelle (ai
piedi, alle mani o ai genitali) e dei batteri resistenti, l'aiuto
del Propolis, in questi casi, è prezioso. A questo punto può
legittimamente sorgere un dubbio: non potrebbe la Propolis essere
più pericoloso, ed avere effetti più devastanti di altri antibiotici
sulla delicata flora intestinale (formata da batteri "buoni")?
È probabile che la resina delle api sia utile anche in un campo in
cui altri rimedi hanno dato finora scarsi risultati.
Come ha dimostrato Osmanagic in un esperimento a vasto raggio presso
l'Università di Sarajevo, la Propolis (in questo caso sciolto nel
miele) svolge azione preventiva nei confronti dell'influenza e del
raffreddore. Al test di prevenzione si sottoposero volontariamente
63 studenti su 220. La data è il 1976, quando imperversava la grande
epidemia di influenza Hongkong, che in certe regioni colpì fino a
due terzi della popolazione. Al termine dell'epidemia si erano
ammalati solo 6 dei soggetti (9%) che avevano preso la Propolis (6%
del campione), la metà dei quali a soli tre giorni dall'inizio della
terapia ovvero entro "un periodo di tempo troppo breve perché la
Propolis potesse fare effetto", per cui sussistono fondati motivi
per credere che l'infezione fosse già in atto all'inizio del test.
Dei 157 studenti del gruppo di controllo se ne ammalarono 61
(38,8%): ciò autorizzerebbe a concludere che la Propolis agisca
anche contro i virus o forse addirittura contro frammenti virali,
che possono risultare ancora attivi. Virus particolarmente
fastidiosi sono quelli dell'herpes, responsabili tra l'altro
dell'herpes zoster, dell'herpes genitalis e di quell'herpes labialis
(stomatitis aphthosa) che provoca fastidiose bollicine sulle mucose
orali, sulle labbra e intorno alla bocca, ai quali finora non sono
stati trovati rimedi definitivi. Più che "responsabili", sarebbe più
esatto ritenere tali virus "corresponsabili" delle affezioni
suddette, e ciò secondo la medicina olistica, che anche in questo
caso si differenzia radicalmente dalla unilaterale chemioterapia
classica. Quest'ultima, infatti, ricorrendo a una qualche sostanza
chimica cerca di uccidere l'agente patogeno, mentre la medicina
olistica sa che l'agente deve trovare un terreno predisposto per
attecchire, e di conseguenza si sforza di mantenere sano questo
"ambiente", o comunque renderlo inadatto all'agente patogeno.
Benché non pericolosi, gli herpes (o "febbri") labiali sono
sicuramente molto fastidiosi perché le vescicole prudono e dolgono.
Per sanare il "terreno" è necessario seguire una dieta ipoproteica
(prescritta da uno specialista di medicina naturale), ma per quanto
riguarda l'agente patogeno si può agire anche di propria iniziativa,
e precisamente ricorrendo al Propolis.
Il professor Franz Klemens Feiks, primario dell'ospedale di
Klosterneuburg (Austria), ha utilizzato la Propolis nelle malattie
ulcerose con risultati tanto soddisfacenti da ricorrere in seguito a
questo farmaco naturale anche in casi di herpes zoster. Applicando
sulle vescicole, una volta al giorno, una soluzione di Propolis al
5%, Feiks poté constatare che nella totalità dei 19 casi il dolore
scomparve nel giro di 48 ore, e in seguito non ricomparvero altro
che in 2 casi, mentre 3 pazienti accusarono solo qualche prurito.
Degno di nota è anche il fatto che se somministrata sotto forma di
spray la soluzione di Propolis risultava molto meno efficace: per
questo motivo Feiks preferì ricorrere a spennellature di Propolis
sciolto in soluzione alcolica standardizzata (ad esempio elisir di
Propolis). A seconda della provenienza, le soluzioni in commercio
possono contenere il 5, il 7,5 o il 10% di Propolis. L'effetto
analgesico è quasi immediato, mentre per una guarigione completa
occorre normalmente più tempo.
Un rimedio per l'acne
L'unguento di Propolis serve, come ben sapeva Plinio, per curare
ferite che non si rimarginano, piaghe e malattie di origine nervosa
(l'herpes zoster, o "fuoco di sant'Antonio", ha a che vedere con
nervi!). Nelle cliniche sovietiche si fa efficacemente uso di pomate
al Propolis nella terapia delle ustioni. Questo complesso prodotto
delle api è utile non solo nelle ustioni gravi ma anche nell'acne,
un'affezione cutanea che non riguarda, come comunemente si pensa,
solo gli adolescenti. A Vienna, per esempio, è stato segnalato il
caso di una donna di 45 anni che dall'età di 15 anni, ossia per 30
anni della sua vita, aveva sofferto di una grave forma di acne al
mento (acne conglobata). A nulla erano valsi tentativi intrapresi da
numerosi dermatologi e cliniche specialistiche che avevano fatto
ricorso a tutto l’arsenale della medicina moderna, dagli antibiotici
al cortisone. Solo quando la dottoressa Edith Lauda provò col
Propolis. "dopo due sole sedute le regioni cutanee infiltrate erano
libere dall'infiammazione, e nel giro di poche settimane l'acne era
completamente guarita. Lo stesso trattamento venne poi applicato ad
altre 59 pazienti che da anni soffrivano di disturbi analoghi. Con
unguento e tintura di Propolis fu possibile guarirle tutte, tranne
due.
Un caso di ischialgia
Un altro caso ancora merita di essere citato, in quanto dimostra
meglio di tanti altri l'efficacia del Propolis, già conosciuta e
apprezzata dai medici dell'antichità contro le affezioni del sistema
nervoso. Un cittadino svedese, Bertil Westerlund, aveva subito a
tredici anni una lesione della colonna vertebrale. A distanza di un
anno dall'incidente si erano manifestati forti dolori ricorrenti.
All'età di 46 anni, dopo essere ricorso invano a vari ospedali,
Bertil dovette lasciare il lavoro e chiedere il pensionamento
anticipato. che gli venne accordato senza difficoltà.
Se ciò tranquillizzava la coscienza dell'apparato burocratico, non
serviva tuttavia a far cessare le sofferenze di Bertil, arrivato
ormai al punto da non poter più neanche alzarsi dal letto senza
l'aiuto della moglie, e di impiegare venti minuti per recarsi dal
tabaccaio all'angolo dell'isolato. Bertil era ormai un grande
invalido Per sua fortuna, un amico che aveva sentito parlare del
nuovo unguento al Propolis prodotto in Austria, convinse Bertil a
tentare una prova. Fu la sua salvezza. Dopo tre giorni di
applicazioni, il malato era di nuovo in grado di camminare
normalmente, e dopo qualche altro giorno i dolori erano scomparsi
del tutto e per sempre.
Se medici dell'antichità attribuivano grande importanza alle
applicazioni del balsamo al Propolis, sapevano già sicuramente il
fatto loro!
Il gomito del tennista
Uno dei migliori esempi che testimoniano l'efficacia dell'unguento
al Propolis riguarda un'altra affezione per la quale la medicina
tradizionale non conosce rimedio o, nella maggior parte dei casi,
consiglia l'intervento chirurgico: si tratta del gomito del
tennista, una dolorosa infiammazione che nella zona del gomito
interessa muscolo, tendine e guaina tendinea (o tutte e tre le parti
insieme), e di cui soffrono non solo i tennisti ma anche coloro che
sottopongono l'avambraccio a ripetuti sforzi. come ad esempio
tastieristi, casalinghe. fotografi. Con l'unguento di Propolis si
ottengono risultati eccezionali semplicemente applicandone tre volte
al giorno uno spesso strato sulla parte. oppure, nei casi ostinati,
ricorrendo ad un impacco (trattenuto da una fasciatura) da rinnovare
due volte al giorno. Dopo un iniziale aumento del dolore. si
registra in genere al terzo giorno uno spettacolare miglioramento:
dopo una settimana il dolore sarà pressoché scomparso.
È importante. per la riuscita del trattamento. tenere il braccio a
riposo ed evitare di muovere il tendine malato, possibilmente anche
per un certo periodo dopo la scomparsa dei sintomi. L'unguento al
Propolis ha prodotto il risultato sperato in più dell'80% dei casi,
per quanto ostinati.
Propolis e ulcera gastrica
la Propolis trova posto anche nella medicina interna. Se i medici
del passato lo usavano per curare le ulcere intestinali, nulla vieta
che si continui ad usarlo anche nel nostro secolo. Nell'ospedale di
Klosterneuburg, il già citato professor Feiks tenne in osservazione
294 pazienti ricoverati per ulcere allo stomaco e al duodeno. A un
gruppo di 108 pazienti egli somministrò, oltre alla normale terapia
medicamentosa, 5 gocce di tintura di Propolis in mezzo bicchiere
d'acqua, 15 minuti prima dei pasti. Il gruppo di controllo formato
da 186 pazienti seguì invece la terapia tradizionale, senza
Propolis.
Da questo ampio esperimento emerse che le guarigioni erano non solo
più rapide ma anche più durature. Feiks poté riassumere in questi
termini i risultati della prova: Dopo due settimane oltre il 90% dei
pazienti cui avevo somministrato la Propolis (rispetto al 55% di
quelli del gruppo di controllo) non lamentavano più disturbi; è
inoltre risultato che il numero degli interventi chirurgici
indispensabili durante il periodo di degenza si è ridotto a un terzo
.
Nel suo ambulatorio Feiks ha curato con la sola tintura di Propolis
15 pazienti affetti da ulcera (non compresi nell'esperimento
precedente), riuscendo a guarirne 14. Solo uno dovette in seguito
farsi ricoverare. Lo stesso Feiks riferisce: una signora di 81 anni
venne a farsi curare da me. Da dodici anni soffriva di ulcera
gastrica, ma a causa del suo stato cardiaco non era stata operata.
Agli annuali controlli radiografici l'ulcera risultava invariata. Al
controllo radiologico, dopo una cura ambulatoriale di sei settimane
a base di sola tintura di Propolis, l'ulcera risultava guarita. In
seguito essa non si è più manifestata, e quando la paziente è morta
all'età di 85 anni per un colpo apoplettico, l'autopsia ha rivelato
solo una cicatrice. Esperimenti condotti su animali hanno rivelato
nel frattempo che la Propolis stimola anche il sistema immunitario
dell'organismo, e quindi è giustificato farne uso in medicina
interna. Il dottor Fang Chu, medico dell'ospedale Huaibei a
Lienyungkang, nella provincia cinese del Khiangsu, ha fornito al
riguardo ulteriori conferme. Il sanitario somministrò per un mese a
45 pazienti con elevato tasso di lipidi nel sangue (tra cui
cardiopatici, soggetti già colpiti da infarto, ipertonici e
arteriosclerotici) tre capsule al giorno contenenti 0,3 grammi di
Propolis. In tutti i casi si poté riscontrare una diminuzione del
contenuto di grassi del sangue. Inoltre si è avuto un benefico
effetto sul cuore, sulle pareti vascolari e sull'intero complesso
dei sintomi aterosclerotici.
Propolis e colonna vertebrale
Un altro successo a favore del Propolis è stato registrato di
recente in seguito a un esperimento a doppio cieco condotto dal
dottor Eckl, primario deil'ospedale di Reutte in Tirolo, in un campo
di estrema importanza: quello delle sindromi cervicali e
vertebro-dorsali, dei dolori muscolari, della lombaggine e
dell'artrite. Per i fortunati che non ne hanno mai sofferto,
ricordiamo che le sindromi cervicali e vertebro-dorsali comprendono
un ampio quadro sintomatologico che arriva fino alle più ostinate e
inguaribili cefalee e che è causato da ogni tipo di alterazione
nella zona delle vertebre cervicali e dorsali, dal "colpo di
frusta", tipico degli incidenti automobilistici, alla
spondiloartrosi, e dai semplici stiramenti dei muscoli e dei
legamenti fino alle discopatie croniche (ernie del disco).
Numerosi medici hanno riferito analoghi successi ottenuti con la
medesima formula. Così ad esempio il dott. Werner Kleine di Monaco
di Baviera, che ha curato molti casi di dolori articolari cronici
all'anca e al ginocchio (tra cui artrosi, ossia manifestazioni
degenerative, e casi di artrite acuta). Nella maggior parte dei casi
si riusci ad eliminare i dolori nel giro di una settimana. Dove non
fu possibile ottenere una guarigione (nel 16% dei casi) i dolori
subirono comunque una significativa riduzione.
La pomata al Propolis è prescritta da anni con buoni risultati dal
medico sociale di una grande impresa automobilistica di Vienna ai
dipendenti che soffrono di artrite cronica (soprattutto gonartrite,
ossia infiammazione dell'articolazione del ginocchio).
A proposito degli arti inferiori, ci viene riferito che molti
pedicure russi usano questa pomata come callifugo, e che in altri
paesi numerosi medici pratici la applicano in strato sottile. senza
massaggiare, in casi acuti e cronici di varici. mentre numerosi
dermatologi la impiegano per curare le unghie dei piedi frastagliate
o erose da forme micotiche.
Per gli anziani sofferenti, specialmente alla sera, di crampi alle
gambe dovuti a disturbi circolatori. l'unguento a base di Propolis e
quanto mai indicato. Lo si applica con un energico massaggio (a
differenza di quanto prescritto per le varici), preferibilmente alla
sera prima di coricarsi, onde permettere al Propolis di agire
durante la notte.
la Propolis per gli orecchi, il naso e la gola
Se la Propolis, come abbiamo \isto. ha benefici effetti in casi di
afte dolorose (herpes)l la sua azione si esercita anche in
numerosissimi altri casi. Rimedio quasi universale. può essere usato
tra l’altro anche in casi di congiuntiviti e blefariti (due lavaggi
al giorno con due gocce di elisir di Propolis in acqua tiepida).
nonché contro gli orzaiuoli (uno strato sottilissimo di pomata al
Propolis sulla parte più volte al giorno). L'azione del Propolis è
altrettanto efficace per le affezioni dell'orecchio, soprattutto
ascessi del condotto uditivo esterno (meno per le infiammazioni
dell'orecchio medio e interno). Gli otoiatri che, vincendo iniziali
pregiudizi, hanno sperimentato la Propolis, sono rimasti sorpresi
della sua efficacia nel decorso post-operatorio dei piccoli
interventi all'orecchio. Le sue virtù disinfettanti e cicatrizzanti
sono preziose anche per il naso, la faringe e la gola. La migliore
risposta si ha nei casi di angina, ferite aperte, gengiviti, mal di
denti, carie, alito cattivo e altri ancora. La paradentosi invece,
una malattia degenerativa tipica delle società civilizzate, non può
essere guarita dal Propolis, che in genere riesce però a produrre
qualche miglioramento. A tal fine è stato messo a punto uno speciale
gel idrosolubile a base di Propolis: non tutti infatti gradiscono
masticare la Propolis allo stato naturale oppure spalmare sulle
gengive una pomata grassa.
Il gel si applica massaggiando delicatamente le gengive con un dito.
Per curare le malattie della gola (tonsillite, laringite) sono
indicati soprattutto i gargarismi con un paio di gocce di soluzione
di Propolis in un bicchiere di acqua tiepida; oppure, più
semplicemente, si fa sciogliere in bocca una pastiglia di Propolis,
passando la saliva nel cavo orale e sulle tonsille: applicazione
raccomandabile anche dopo una tonsillectomia per accelerare il
processo di cicatrizzazione. La cura del mal di denti compete in
primo luogo ail'odontoiatra, ma la carie può essere prevenuta con un
buon dentifricio al Propolis. Le proprietà analgesiche e
antinfiammatorie del Propolis possono anche essere di aiuto nelle
odontalgie improvvise, in attesa dell'intervento del dentista
occorre allora frizionare la gengiva intorno alla radice del dente
con elisir o gel di Propolis, e massaggiare anche il collo con un
poco di unguento.
In Romania, nella cura della paradentosi sono stati intrapresi
accurati esperimenti con soluzione alcolica di Propolis al 20%
(spennellature). Gli autori riferiscono di esiti incoraggianti, con
diminuzione del vacillamento dei denti. Nelle cliniche jugoslave è
da tempo in uso una soluzione eteroalcolica di Propolis che viene
impiegata dopo le estrazioni e gli interventi chirurgici per ridurre
il dolore e accelerare il processo di guarigione .
Propolis e psoriasi
Visti i benefici effetti del Propolis nelle malattie della pelle,
sono stati messi a punto anche speciali tonici per il viso efficaci
contro l'acne, le impurità della pelle e la seborrea. Alcuni
ammalati di psoriasi - un'affezione piuttosto seria - rispondono
bene al trattamento con unguento di Propolis, mentre altri si
dimostrano refrattari.
Il medico cinese Fang Chu, che abbiamo già avuto occasione di
citare, dopo di aver somministrato durante tre mesi a 160 psoriatici
tre dosi di 0,3 grammi di Propolis al giorno per via interna,
riferisce: ·37 pazienti sono guariti completamente, 17 sono
migliorati, 58 non hanno manifestato cambiamenti apprezzabili e 48
si sono invece aggravati. In test successivi è risultato che la
Propolis non aveva comunque alcun effetto negativo·. È bene
precisare questo punto: se i casi di peggioramento vanno attribuiti
sicuramente a cause diverse dall'uso del Propolis, è probabile che
senza la Propolis sarebbero stati ancor più numerosi .
I dermatologi sanno che chi soffre di psoriasi deve seguire una
dieta particolare (niente alcol, poche sigarette, poche proteine e
comunque solo proteine altamente nutritive). La psoriasi è spesso
associata ad artrite, dolori reumatici e problemi epatici. Avendo
appurato i benefici del Propolis, del polline e della pappa reale
sul sangue, sul fegato e sul sistema reticoloendoteliale
(fondamentale per il benessere dell'organismo), si consigliano anche
cinque gocce di soluzione ai Propolis tre volte al giorno in mezzo
bicchiere d'acqua, preferibilmente prima dei pasti. Con la Propolis
si può curare tra l'altro l'epatite (anche le siero-epatiti A e B),
l'ittero e altri disturbi epatici. Ciò non eviterà in genere
l'intervento del medico, ma varrà senz'altro a renderlo più efficace
.w
Propolis e emorroidi
Per coloro che svolgono attività sedentarie i problemi possono
venire dal fegato e dalla vena porta. In caso di emorroidi, un
disturbo fastidioso e a volte molto doloroso, la Propolis può
riuscire utilissimo. Nelle regioni alpine, nell'Unione Sovietica, in
Francia e nelle foreste dei paesi nordici si è mantenuta viva la
tradizione di preparare unguenti antiemorroidali dalla resina di
svariate specie arboree: abete rosso, abete bianco, larice, betulla.
Si tratta di rimedi efficaci quando i dolori si fanno
insopportabili. In questi casi l'unguento di Propolis è utile anche
usato internamente. Poiché l'intestino abbisogna di un ambiente
umido, saranno altrettanto utili frequenti lavaggi, sempre dopo
l'evacuazione, e al tempo stesso la soppressione, nella dieta, di
bevande alcoliche e di cibi che provocano flatulenza.
Nella chirurgia degli ascessi periproctici, delle emorroidi e delle
fistole anali si sono fatte positive esperienze con la Propolis
diluito in olio di ricino. L'87% dei pazienti appena operati ha
riferito, nel corso di un esperimento clinico, che già dieci minuti
dopo il trattamento della ferita con questo preparato i dolori erano
scomparsi, o comunque erano stati sensibilmente alleviati . Nella
clinica in cui operano i chirurghi ai quali dobbiamo tali dati (e di
cui non ci sono stati trasmessi i nomi), questa particolare terapia
postoperatoria è praticata da vent'anni.
la Propolis in ginecologia
Per la sua azione analgesica e regolatrice delle mestruazioni, la
Propolis, già utilizzato dagli antichi. continua ad essere
apprezzato ancora oggi. Per curare la dismenorrea e l'amenorrea
riescono efficaci cinque gocce di tintura di Propolis, diluite in un
po' d'acqua, da prendersi due volte al giorno. oppure cinque
pastiglie al Propolis. Anche l'ovarite e la salpingite si curano per
via interna mediante gocce e per via esterna con pomate e impacchi
in corrispondenza delle zone interessate.
Il già citato ricercatore polacco Stanislaw Scheller ha registrato
ottimi risultati con supposte di Propolis nella cura di vaginiti,
leucorrea (perdite bianche) e altre infezioni batteriche o micotiche
dell'apparato genitale femminile.
Sempre in Polonia, il prof. Henryk Suchy e sua moglie Maria Suchy,
direttori della clinica ginecologica dell'ospedale di Goczalkowice
Zdroj, hanno curato sperimentalmente la trichomonasis vaginalis, un
tipo di infezione piuttosto frequente, con compresse di Propolis da
30 mg, tamponi imbevuti di soluzione di Propolis oppure supposte
vaginali, sempre a base di Propolis. Su 48 donne, riferiscono i
coniugi Suchy, 42 sono guarite completamente, e solo 6 non hanno
reagito alla terapia. la Propolis esplica comunque un effetto
inibitorio anche nei confronti di altri germi patogeni. Nella
medesima clinica polacca si è fatto ricorso al Propolis e alla
·Melbrosia pld· nella cura dei disturbi del climaterio femminile,
ottenendo significativi successi. In forma di pomata la Propolis si
è rivelato utile anche in caso di mastite, piaghe da decubito,
craurosis vulvae e culpitis senilis. Negli ultimi tempi è stata
fondata una sorta di internazionale del Propolis, che promuove
incontri fra i più noti ricercatori. Uno di essi, il biologo e
apicoltore danese K.Lund Aargard, riferisce di aver guarito, già nel
1967, nel giro di poche ore, un'improvvisa infiammazione della gola
con una soluzione acquosa di Propolis, ottenendo in seguito
risultati altrettanto buoni in un caso di grave infiammazione
dell'occhio. Da allora Aargard ha curato nel suo paese, con ottimi
risultati, migliaia di pazienti. A lui va ascritto anche il merito
della recente istituzione di uno standard del Propolis. La
differenza di peso tra la Propolis grezzo e quello raffinato ammonta
a volte al 30% e Aargard ritiene che l'estrazione dei principi
attivi del Propolis e l'eliminazione delle impurità (sabbia, legno,
cera) ne rafforzino l'effetto terapeutico.
Propolis e prostata
È bene ricordare che la Propolis agisce beneficamente non solo sulla
prostata ma anche sugli organi ad essa collegati: testicoli,
vescica, reni. Lo scienziato sovietico V.F. Orkin, cui si deve
l'affermazione che le caratteristiche antibatteriche,
antinfiammatorie e rigenerative del Propolis sono note da tempo alla
medicina sovietica, ha curato con supposte di Propolis dieci
pazienti affetti da prostatite cronica da almeno tre anni (sintomi:
ingrossamento ghiandolare, dolori alla vescica ed aumentata
secrezione leucocitaria). Le supposte contenevano 0,1 grammi di
Propolis e 2 grammi di burro di cacao; ad ogni malato ne venne
prescritta una ogni sera per trenta giorni. La cura venne
successivamente ripetuta una o due volte con periodi di sospensione
di uno o due mesi. Sei pazienti guarirono, quattro migliorarono.
Altri medici consigliano, nei casi acuti, dieci gocce di elisir di
Propolis più volte al giorno in mezzo bicchiere d'acqua (oppure
dieci confetti di Propolis al giorno da far sciogliere in bocca
senza masticare). Dopo tre giorni la dose può essere ridotta. ma il
trattamento dovrebbe durare almeno dieci giorni. Non stupirà a
questo punto, apprendere che la Propolis è anche un regolatore
intestinale. Di recente è stato messo a punto un preparato di
Propolis e lattosio (quest'ultimo come veicolo) per combattere la
stipsi e l'atonia intestinale. (Questo delicato ma efficace
regolatore delle funzioni intestinali è adatto in particolare alle
persone anziane, non solo in casi di stipsi ostinata ma anche quando
l'irregolarità intestinale è dovuta ad antibiotici o a sindrome da
radiazioni. In questi casi si devono assumere tre compresse al
giorno del farmaco per due settimane, sospendendo la cura se
l'intestino si regolarizza e, in caso contrario, riducendo il
dosaggio (anche se tre compresse al giorno non possono comunque
nuocere).
Anche l'intertrigine, dolorosa dermatosi associata a forte
sudorazione che interessa la zona inguinale (frequente dopo lunghe
marce), si attenua sensibilmente già al secondo giorno di
applicazione dell'unguento di Propolis. Alcuni sostengono che la
Propolis è utile anche contro la caduta dei capelli. Non disponendo
per il momento di una seria casistica in proposito, non possiamo
confermare questa asserzione, che ci sembra comunque abbastanza
attendibile. È certa invece l'azione ricostituente del Propolis
negli anziani, soprattutto sotto forma di ·Melbrosin·, preparato che
ha anche funzioni cardiotoniche e un marcato effetto
decongestionante nell'idropisia cardiaca. Resta da osservare che in
casi di insonnia, nervosismo e stati di affaticamento il preparato
trova un'applicazione ideale, e che inoltre esso regola la pressione
sanguigna, che tanta importanza riveste in geriatria. Pur senza
svolgere azione curativa, la Propolis presenta evidenti
caratteristiche profilattiche nei processi aterosclerotici.
Bibliografia
Studi e ricerche scientifiche
comprovanti le proprietà antivirali, antifungine, antibatteriche del
Propolis
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