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Polline e Pan d’Api

Tra i rimedi popolari usati da secoli dagli apicoltori c'è sempre stato l'uso del polline; la scienza dietetica ha scoperto da poco in esso una somma tale di sostanze benefiche, da definirlo un iperalimento, un “alimento miracolo”.
Perché il polline raccolto dalle api è così speciale?

Fiore di Biancospino su cui si è posato un'ape intenta a raccogliere il polline

Rapporti pubblicati in prestigiose riviste mediche di tutto il mondo hanno elogiato il polline raccolto dalle api, e a ragione, perché tramite la concentrazione e la diversità dei composti attivi, può essere considerato un alimento completo. Qualsiasi organo capace di riproduzione deve essere ricco di elementi nutritivi – in effetti, deve contenere tutti gli elementi nutritivi necessari alla vita.
Un “gomitolo” (o pallottola o grano) di polline raccolta dalle api contiene dai 100.000 ai 5 milioni di microgranuli di polline (figura a sx e in sezione), ognuno singolarmente capace di assicurare la riproduzione della specie vegetale dalla quale proviene. Dunque dobbiamo immaginarci la ricchezza di elementi nutritivi di un singolo “gomitolo” di polline!
Accanto alle decine di elementi nutritivi, tra i quali abbiamo ricordato i minerali, le vitamine A, D ed E, e tutte le rappresentanti del gruppo B, gli enzimi ed i coenzimi, i carboidrati e gli acidi grassi, il polline è al contempo estremamente ricco di rutina, composto con la proprietà di rafforzare i capillari.
È possibile che il polline sia la fonte naturale di rutina più ricca scoperta finora. Bioflavonoide, la rutina è un membro del gruppo C, che agisce in sinergia con la vitamina C e con altri flavonoidi come l’esperedina e la quercetina. Le viene accreditata anche un’azione antinfiammatoria, antivirale, anticancerogena, nonché delle proprietà antimicrobiche.

I principali effetti della rutina, che possono spiegare anche una parte delle proprietà del polline, giustificano:
- il miglioramento delle condizioni dell’organismo in stati di allergia tramite la diminuzione della produzione e liberazione di istamina;
- il mantenimento dello stato del collagene, essenziale per la conservazione di una buona struttura dello strato esterno della pelle, l’epidermide;
- il suo ruolo essenziale nell’assorbimento della vitamina C;
- l’effetto di facilitare la guarigione delle ferite;
- il rafforzamento dei capillari sanguigni, motivo per cui è raccomandato anche per il trattamento delle vene varicose, delle ulcerazioni e delle emorroidi;
- l’accresciuta capacità dell’organismo di lottare contro le infezioni virali e la prevenzione del cancro.

L’RNA e il DNA – i due acidi nucleici – si trovano nel polline in quantità abbondanti. In effetti, ciò è valido per qualunque sostanza implicata nella riproduzione. La vitamina B12, che normalmente non proviene da fonti vegetali, si trova nel polline in quantità abbastanza importanti. Ciò fa sì che il polline abbia un valore speciale per i vegetariani.
L’acido linoleico, acido grasso essenziale, è a sua volta ben rappresentato nel polline. È al contempo importante menzionare che i miscugli di miele e polline, sono caratterizzati da un alto grado di assimilabilità dei composti nutritivi.
Più che altro, il miele gioca un ruolo importante di veicolo con azione nutritiva o terapeutica.
Composizione media per 100 gr di polline fresco: acqua 60,5 gr, proteine 20gr, grassi 4,5 gr, zuccheri 15 gr, vitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina C, D, E, PP, K (praticamente tutte le vitamine conosciute), sali minerali (calcio, manganese, fosforo, ferro, sodio, potassio, aluminio, magnesio, rame), oligoelementi (più di 25 oligoelementi compongono il 3,8 per cento del polline, e comprendono ogni oligoelemento essenziale), lipidi [la maggior parte dei grassi sono acidi grassi essenziali -70 per cento alfa-linoleico (omega 3), 3-4 per cento linoleico (omega 6), 16-17 per cento monoinsaturi e saturi], enzimi e coenzimi, acido pantotenico, acido nicotinico, tiamina, riboflavina, acido ascorbico (Vitamina C), pigmenti, xantofilla, carotene, e steroli. Contiene elevate quantità di amminoacidi liberi ben 20 dei 22 amminoacidi esistenti nelle proteine alimentari e, per quanto riguarda l'interesse dell'uomo per questa sostanza, è stato calcolato che 100 gr. di polline contengono tanti amminoacidi quanto 500 gr. di carne bovina o 7 uova, e che di conseguenza 30 gr. di polline (2 cucchiai rasi) sono sufficienti a coprire il fabbisogno proteico giornaliero di un adulto.

Il polline è uniformemente ricco di carotenoidi, bioflavonoidi e fitosteroli, ma il profilo esatto è variabile secondo la fonte delle piante e le condizioni di crescita. Tuttavia, il betacarotene, il licopene, il beta-sitosterolo, la quercetina, la isoramnetina, la rutina sono sempre presenti in analisi del polline. I bioflavonoidi sono una ragione principale delle molte virtù salutari del polline. I bioflavonoidi sono una grande classe di fitoestrogeni che sono ampiamente distribuiti nel cibo e nelle piante medicinali. Studi epidemiologici hanno mostrato che maggiore è l'assunzione di bioflavonoidi, minore è il rischio di malattie cardiovascolari.
Molti bioflavonoidi sono potenti antiossidanti. I bioflavonoidi abbassano il colesterolo, stabilizzano e rafforzano i capillari, riducono le infiammazioni, combattono i radicali liberi e sono antivirali, antibatterici e anticancerogeni. La quercetina è un antistaminico, antiallergenico e antiasmatico, ed è quindi molto utile nella cura dell'asma, di malattie polmonari croniche ostruttive, bronchiti, sinusiti, raffreddori, influenza, e allergie. La rutina tonifica i capillari, aiutando le vene varicose, l'insufficienza venosa, le emorroidi e l'ipertensione.
Il polline ha quindi molte proprietà, essendo:
* tonico, nutritivo e rinvigorente - rafforza e nutre l'intero organismo. E' usato per dare resistenza e forza. Usato dagli atleti per aumentare l'energia, la forza e la resistenza alla fatica e allo sforzo muscolare. Efficace nel combattere la fatica, la stanchezza, l'esaurimento, la depressione. Può ridare vitalità e vigore - utile nella convalescenza e nel recupero dopo la malattia o operazioni chirurgiche.
* anti-allergenico - il polline è utilissimo nel debellare le allergie; si inizia a prendere in dosi omeopatiche aumentando gradualmente finché le allergie scompaiono. Una caratteristica del pan d’api è il suo impiego come aiuto nelle terapie di desensibilizzazione ai pollini stessi, attraverso l'assunzione giornaliera per via sublinguale di piccole quantità di prodotto (1-2 granuli). Usato anche nella cura della febbre da fieno.
* utile contro l'ipertensione e il nervosismo
* corregge e regola gli squilibri endocrini
* anti-microbico, disintossicante - Gli estratti di polline aiutano il fegato a disintossicarsi e lo proteggono dai danni.
* aiuta contro il colesterolo alto e i trigliceridi alti
* usato nel trattamento del cancro - vari studi sono stati fatti in proposito: estratti di polline sono stati valutati un trattamento efficace per l'ingrossamento della prostata e la prostatite in test clinici a doppio cieco e con controllo placebo. Non si sono verificati effetti collaterali significativi. Il polline contiene licopene, beta-sisterolo e numerosi flavonoidi che hanno dimostrato un'azione nell'inibire la crescita di tessuto della prostata e nel ridurre il dolore, l'infiammazione e il rischio di cancro alla prostata. Un consumo regolare di un miscuglio di polline, propolis e miele, contribuisce ad abbassare visibilmente i valori del PSA. Topi a cui sono stati impiantati carcinomi polmonari sono sopravvissuti quasi il doppio di tempo se curati con estratti di polline rispetto ai gruppi di controllo non trattati. Il polline aumenta anche l'efficacia delle cure di chemioterapia se somministrato contemporaneamente. Al contrario delle medicine, il polline non attacca direttamente il tumore, ma piuttosto stimola il sistema immunitario.
Virtù del polline: ...rapido arresto nelle forme diarroiche; netto miglioramento delle più tenaci stitichezze... Risultati spettacolari nelle coliti ed entero­coliti putrefattive o fermentative. Ottimi risultati nelle forme entero renali con compromissione dell'apparato urinario. Tale azione pare debba essere attribuita al fattore antibiotico del polline.
Rapido recupero del peso e delle forze e miglioramento dell'appetito, aumento del dinamismo, dell'intraprendenza, della resistenza alla fatica nei vecchi, convalescenti e persone deperite: tale azione si deve alla ricchezza del patrimonio vitaminico del polline.
Particolarmente evidente nei bambini l'aumento dei globuli rossi e del tasso d'emoglobina (toglie il pallore, dona capacità di resistenza, appetito, ecc.). Notevole miglioramento dell'umore, una forte sensazione di benessere fisico, la scomparsa di sintomi di neuro­astenia o depressione psichica... La mancanza d'appetito è efficacemente combattuta dal polline già dopo qualche giorno d'uso. Netto è il miglioramento del rendimento intellettuale, miglior chiarezza d'idee, maggior resistenza allo sforzo psichico. Il polline dev’essere masticato accuratamente per permettere un’insalivazione perfetta, e così pure la Propolis, oppure si può incorporare ad alcuni alimenti, al miele in particolare che ne favorisce il trasporto all’interno dell’organismo. Si può consumare il polline al mattino a digiuno o a colazione, prima, durante o dopo i pasti. Si consiglia di fare cure di 1 mese, ad ogni cambiamento di stagione, o almeno all’inizio della primavera ed all’inizio dell’autunno. Durante la cura si consiglia di consumare polline raccolto dalle api (10 grammi, tre volte al giorno, dopo i pasti principali), pane delle api (stessa posologia come per il polline), una mistura di miele con polline o pane delle api ed estratto di Propolis (20 grammi tre volte al giorno); la durata del trattamento è di 90-180 giorni per il polline, di circa 30 giorni per il pane delle api, e di circa 2 mesi e mezzo per la mistura complessa di prodotti apicoli.

Purtroppo quasi tutto il polline in commercio è normalmente essiccato a caldo, procedimento che riduce drasticamente il contenuto vitale. C’è in commercio polline deumidificato, che non ha subito trattamento termico, ma una prolungata conservazione del polline può causare una riduzione qualitativa, pertanto, affinché tutti i suoi principi risultino attivi, il polline dovrà essere usato più fresco possibile. Si consiglia quindi di consumare polline fresco, appena raccolto, mescolato a miele e propolis in modo da garantire la conservazione nel tempo di tutti i suoi principi attivi.
L’aggiunta di polline o pane delle api nella dieta delle persone che soffrono di un’affezione tiroidea per mancanza di iodio è allo stesso modo raccomandata in quanto il polline e il suo derivato naturale, il Pan d’api, contengono questo elemento assai importante dal punto di vista terapeutico. Si tratta infatti della triade iodio-tirosina metionina, facente parte della composizione del polline (e in particolare del pane delle api), che controlla il buon funzionamento della ghiandola tiroide.

Un superalimento, com’è il pane delle api, ha permesso di ottenere buoni risultati che si concretizzano soprattutto nell’aumento di peso e nel miglioramento del sonno e dell’appetito dei diabetici, degli ipertiroidei, di coloro che hanno il gozzo, o che soffrono di un’iperplasia congenita delle ghiandole surrenali. Il polline è estremamente efficace nella guarigione dei disturbi del sistema digerente.
Insieme al pane delle api, il polline guarisce le ulcere gastriche e duodenali: la dose somministrata in questi casi è di un cucchiaino 3 volte al giorno; la mistura col miele in rapporto 1:1 è più efficace, e la dose da somministrare è un cucchiaino da dessert tre volte al giorno; in funzione dell’acido gastrico, la somministrazione del polline col miele si effettua così: se l’acidità è bassa, la mistura di polline e miele va sciolta in acqua fredda e somministrata prima dei pasti; se l’acidità gastrica è elevata, il miele col polline va sciolto in acqua calda e somministrato circa un’ora e mezza o due ore prima dei pasti. Nel pane delle api, derivato naturale del polline, il grado di disponibilità degli elementi nutritivi è ancora più alto, beneficiando generalmente di una degradazione dell’esina (la parete cellulare del polline), processo che libera altri elementi nutritivi. Il pane delle api è un prodotto naturale con proprietà più complete di quelle del polline: il suo valore nutritivo è tre volte maggiore; le sue proprietà antibiotiche sono tre volte maggiori. Il polline raccolto dalle api viene depositato nell’alveare, nelle celle dei favi. I cambiamenti che intervengono durante la deposizione, a causa delle condizioni di temperatura e umidità, portano alla formazione del Pane delle Api. Durante la deposizione del polline nei favi, le api non tengono conto della sua origine botanica, perciò nella stessa cella si possono trovare pollini di colori diversi. In queste condizioni le trasformazioni che avvengono non appena si è formata la pallottola di polline continuano nell’alveare e nelle celle dei favi. Tramite una serie di trasformazioni biochimiche, si giunge ad una modificazione strutturale, fatto che pone il Pane delle Api su un livello qualitativo superiore a quello del polline. Quando queste trasformazioni giungono al termine, il polline raccolto e depositato dalle api nell’alveare diventa Pane delle Api. Di fatto, una serie di trasformazioni biochimiche di tipo fermentativo si producono sotto l’azione di più batteri, del tipo Pseudomonas, Lactobacillus e batteri del lievito, i Saccaromiceti, che si sviluppano nelle prime dodici ore dalla deposizione del polline nel favo. La presenza di grandi quantità di acido lattico allo stato libero, come anche delle sue forme combinate,contribuisce ad una buona conservabilità del prodotto. Grazie alle proprietà antibiotiche dell’acido lattico, il Pane delle Api può essere conservato a lungo termine senza che si verifichino rilevanti modifiche, qualitative o quantitative. Se lo si conserva in luogo fresco e asciutto, può resistere fino a 17 anni. Il Pane delle api è una ricca fonte di vitamina E, in 100 gr. di pandapi di differenti piante, ci sono 170 mg di tocoferoli. La quantità di vitamina C oscilla tra 50 mg e 200 mg/100gr di pandapi. Questa variabilità dipende non solo dal tipo di pianta da cui è stato raccolto il polline, ma dal periodo vegetativo della pianta e da altri fattori (Astaruskene, 1990). La composizione dei fermenti del pandelle api è stato ancora poco studiata. Si è stabilito che contiene amilasi e fosfatasi acida e alcalina (Astaruskene, 1990). Il polline di fiori e il pandapi naturale differiscono biochimicamente: quest'ultimo contiene più zuccheri riduttori che il polline di fiori della medesima specie vegetale (Gilliam, 1979), questo è il risultato dell'addizione di nettare e miele durante la formazione della pallina di polline (Astaruskene, 1990) e dell'azione microbica sulle macromolecole di carboidrati (del Risco, 2003). Inoltre il pandapi contiene vitamina K (Haydak, 1950) ed enzimi digestori del latte (Gilliam, 1979),a differenza del polline di fiori.
Avestisian (1935) scoprì che il pandapi naturale di ricavato dal polline di betulla contiene sei volte in più di acido lattico del polline di fiori.
La composizione chimica del Pane delle Api è: Carboidrati (glucidi): 35-65%, Proteine 25-35%, Lipidi: da 1 a 6%, Micro e Macroelementi 5-12%, Carotenoidi (provitamina A): da 200 a 875 mg/Kg, Vitamina E: 170 mg per 100 g di prodotto, Vitamina C: fino a 200 mg per 100 g di prodotto.

Vedi anche "Crema di polline" per la prostata
Altri preparati in commercio a base di polline e propolis

Oligoelementi

Pane delle api/kg

Al

48,8 mg

B

35,7 mg

Ba

1,22 mg

Be

‹ 244 µg

Ca

1,90 g

Cd

164 µg

Co

‹ 489 µg

Cr

‹ 488 µg

Cu

7,28 mg

Fe

76,3 mg

Hg

3,64 µg

K

5,58 g

Li

‹ 478 µg

Mg

1,04 g

Mn

35,7 mg

Mo

498 µg

Na

85,8 mg

Ni

‹ 437 µg

P

5,11 g

Pb

157 µg

S

2,49 g

Sn

11,1 µg

Sr

1,19 mg

Ti

2,41 mg

V

957 µg

Zn

39,2 mg

 

 

Bibliografia


 

 

 

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